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Diwan
Al-Hallâj
Descrizione Collana "Dabar. La ricerca spirituale", 3 - Brossura editoriale con bandelle, xii-111 pagine. Edizione italiana a cura di Alberto Ventura. Prefazione di Alessandro Bausani. Copia in ottime condizioni -- La poesia mistica araba è meno conosciuta ed apprezzata in Occidente della consorella persiana. In genere, ciò dipende in larga misura dal fatto che il verso arabo risulta alquanto ostico ad orecchio europeo ed è meno «traducibile» del suo omologo iranico. La poesia di al-Hallaj (857 ca - 909), che Alberto Ventura presenta qui per la prima volta integralmente al pubblico italiano, costituisce forse un'eccezione al riguardo. I suoi versi mistici, forse proprio perché dettati nell'empito dell'estasi, risultano talvolta altrettanto immediati di quelli del più grande poeta mistico dell'Islam, Jalal ad-din Rumi. Al-Hallaj, «martire mistico dell'Islam» (come lo definì il suo più grande cultore ed interprete europeo, Louis Massignon), ha un'importanza capitale in tutta la mistica musulmana ed è divenuto egli stesso motivo ed oggetto di meditazione mistica. Il suo caso e la sua tragica fine hanno talmente colpito la coscienza musulmana da farne una sorta di leggenda, che ha riempito di sé le pagine della letteratura araba, turca, persiana e indiana, dove il motivo della morte volontaria, dell'accettazione gioiosa del patibolo non hanno tanto un valore redentivo, espiativo di peccati veri o presunti, nel senso cristiano, ma rappresentano soprattutto l'ignominia suprema; quindi, nel capovolgimento dei valori tipico di questa poesia mistica, sono suprema gioia e gloria. È dunque e anzitutto al-Hallaj che, nella lirica tradizionale islamica, incarna il motivo del martirio mistico.
Categoria: Religioni Monoteistiche
Parole chiave:
Edito da: Marietti (Genova) anno 1987
Condizione:
Dimensione: 22
ISBN: 9788821167966
Prezzo: € 14.90

