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Lisetta Carmi. I travestiti
Donnabella, Sergio (a cura di)
Descrizione Edizione originale - Volume in copertina rigida editoriale (24x32 cm), 163 pagine in gran parte illustrate con fotografie in bianco e nero; inserto di 16 pagine di carta rosa sottile con riproduzione di foto e lettere dattiloscritte che i protagonisti del libro inviarono alla fotografa. Testi in italiano e inglese / Italian and English texts. L'esemplare manca purtroppo del dorso cartonato; alcune tracce di nastro adesivo rimosso e dei punti di sutura al margine del retro di copertina tradiscono precedenti tentativi di restauro; l'interno di presenta invece ben conservato, con soltanto il tipico filetto ingiallito a margine delle carte patinate. Nel complesso esemplare in discrete condizioni di uno dei più rari volumi fotografici italiani. Contattare la libreria per ulteriori informazioni -- Straordinario libro fotografico e pietra miliare dei gender studies, impaginato come un libro d'artista da Giancarlo Iliprandi (Compasso d'oro 1979). Il libro raccoglie una selezione delle fotografie scattate lungo oltre cinque anni di reportage entro la comunità dei travestiti di Genova: scatti eccezionali, ottenuti grazie a un paziente lavoro di avvicinamento e inserimento. «It is thus to the credit of the Genoese photographer Lisetta Carmi that she never goes for the cheap shot, yet is open and unblinking in her view of Genoa's transvestite quarter. Unlike other books on the same subject, this is a serious study, an attempt to understand and empathize with the social and sexual phenomenon of the transvestite, and Carmi's pictures are objective yet intimate» (Parr & Badger). Il libro, rifiutato dagli editori maggiori, fu pubblicato grazie all'investimento di Sergio Donnabella, un imprenditore della pubblicità, coinvolto grazie alla mediazione di Luciano D'Alessandro, collega di Lisetta e fresco del suo "Gli esclusi", pubblicato nel 1969. Venne creata una sigla editoriale ad hoc e montato un progetto di grande modernità e intelligenza, con il coinvolgimento dello psicanalista Elvio Fachinelli (autore di una lunga presentazione) e del grafico Iliprandi. Tutti i testi sono tradotti in inglese. «Iliprandi crea all'inizio del volume, immediatamente dopo il testo introduttivo bilingue, una sorta di sommario visivo in continuità cromatica con la copertina che offre al lettore una sequenza di primi piani su sfondo rosa, volutamente sgranati dall'ingrandimento, accompagnati da insiemi di negativi utilizzati per la selezione degli scatti da stampare e stralci dei dattiloscritti autobiografici dei protagonisti del libro. Questa introduzione visiva detta le linee guida del progetto; qui si parla di persone, persone al femminile come il rosa che le accoglie ma anche di vite e di corpi» (Nuti). Il prosieguo della storia dell'edizione ha poi del paradossale: il libro viene boicottato nelle librerie, che si rifiutano di esporre un lavoro così esplicito fin dalla copertina. Fachinelli, fondatore e direttore dell'«Erba voglio», inventa allora una sovracoperta bianca classica con una delle foto più innocue, targata con il nome della sua rivista, per una seconda emissione. Ma il libro continua a non vendere, tanto che a un certo punto la scrittrice Barbara Alberti ritira l'intero avanzo della tiratura («qualche migliaio») e lo tiene in casa, distribuendolo gratuitamente agli ospiti. Oggi il lavoro di Lisetta Carmi desta un enorme interesse, e il suo capolavoro è entrato nel canone dei grandi libri fotografici del Novecento. // "Tutto ciò che è maschile può essere anche femminile, e viceversa. Non esistono comportamenti obbligati, se non in una tradizione autoritaria che ci viene imposta sin dall'infanzia. I travestiti si mascherano, è vero, ma lo fanno per necessità. Hanno però il coraggio di fare quello che fanno e di affrontare una realtà spesso drammatica e violenta. Per molti di loro non esiste un'alternativa di lavoro: come uomini hanno un aspetto troppo femminile, come donne hanno l'impedimento dello stato anagrafico maschile. Sopportano stati di solitudine incredibile proprio perché da una parte la società li ricerca e dall'altra li isola, li obbliga praticamente a vivere in ghetti (a Genova il loro quartiere è proprio l'antico ghetto degli ebrei), ha paura di riconoscersi in loro. Li usa, li paga, li giudica: ignorando volutamente che sono esseri umani. Ma io credo che il giudizio che noi diamo degli altri è quasi sempre un giudizio che noi diamo di noi stessi: ciò che negli altri ci spaventa è in noi. E difendiamo noi stessi sempre offendendo quella parte di noi che rifiutiamo. Mi diceva un travestito, riferendosi alla sua vita privata e non certo al suo lavoro: "Quando io ho un rapporto d'amore, non mi importa se è con un uomo o con una donna: è un essere umano che in quel momento mi dà se stesso e al quale io do me stesso". Una difesa dell'omosessualità? No. Forse è invece un'apertura verso rapporti umani più veri e più liberi e il rifiuto di rapporti standardizzati e violenti. E non è un caso che proprio lo stesso travestito, che anni fa appariva come una bellissima donna, oggi ha ritrovato la sua parte maschile, attende con gioia un figlio dalla donna che ama, e non fa più il travestito. La sua è stata un'avventura umana, un ritrovarsi da solo con le sue sole forze, in una società che per difendere dei principi non è più capace di vedere gli uomini." (Lisetta Carmi)
Categoria: Fotografia
Parole chiave:
Edito da: Essedi (Roma) anno 1972
Condizione:
Dimensione: 32
ISBN:
Prezzo: € 850.00

